Siglato il 30/6/2021, tra l’ANEF e la FILT-CGIL, la FIT-CISL, la UILTRASPORTI, la SAVT, il verbale di riunione relativo al CCNL per gli addetti degli impianti di trasporto a fune. La riunione è stata convocata dall’ANEF, in seguito alla richiesta di incontro inviata dalle Segreterie Nazionali lo scorso 24 maggio, per riattivare il tavolo di confronto /coordinamento istituito il 22/1/2021, per monitorare la situazione degli effetti della pandemia sul settore, nonché per promuovere azioni di sviluppo della cultura della sicurezza nell’ambito di una campagna straordinaria su salute e sicurezza, anche a seguito del tragico incidente che ha visto coinvolta la funivia del Mottarone.
Le Organizzazioni Sindacali, a tal riguardo, hanno proposto di individuare da subito azioni mirate in tutte le aziende del settore, attraverso l’istituzione di una giornata nazionale dedicata a tale tema, da effettuarsi prima dell’avvio della stagione invernale, con il coinvolgimento delle stesse Organizzazioni Sindacali. A tal proposito, le Parti hanno condiviso l’opportunità di programmare attività di sensibilizzazione ed aggiornamento in materia di Salute e Sicurezza rivolti all’opinione pubblica, nonché alle lavoratrici, ai lavoratori e agli RLS, anche in relazione all’allontanamento degli stessi dai luoghi di lavoro, a causa del massiccio uso degli ammortizzatori sociali e del mancato utilizzo dei lavoratori stagionali, anche ricorrendo a risorse a ciò specificatamente dedicate.
Tali iniziative, potranno essere demandate alle attività che ricadono nell’ambito di competenza dell’ONIF (Osservatorio Nazionale Impianti a Fune).
ANEF ha fornito alcuni aggiornamenti in merito alla situazione del settore. In particolare è stato evidenziato che nessuna delle aziende ha ancora ricevuto i ristori previsti all’art. 2 del “DL Sostegno”, convertito in Legge dal Parlamento da più di un mese, ma ancora in attesa di ratifica ed autorizzazione da parte della Commissione Europea. Ad oggi, nonostante le rassicurazioni di molti esponenti politici, la categoria non è in grado di prevedere quando le imprese potranno ricevere il dovuto e tale situazione sta generando gravi difficoltà e scompensi sotto il profilo della liquidità. Nemmeno il tanto atteso avvio della stagione estiva, per quanto importante, potrà risolvere il problema, dal momento che la stessa rappresenta in media solo un 8% del fatturato annuale e le aziende, dopo 14 mesi di inattività, lamentano perdite per oltre il 90% del suddetto fatturato. Emerge il timore che, nel caso in cui la pratica degli indennizzi non si dovesse sbloccare entro il mese di agosto, molti operatori si trovino nell’impossibilità non solo di dare seguito ai progetti di investimento, ma anche di fare fronte agli impegni di spesa ordinari.
La situazione è ulteriormente aggravata da alcuni fattori di contesto:
1. La tragedia del Mottarone, per quanto riconducibile a responsabilità personali di singole persone e non a criticità del sistema di regole e controlli vigenti, ha comportato la necessità da parte delle aziende funiviarie di evidenziare i costanti sforzi di gestori e lavoratori nel garantire la sicurezza degli utenti. Tale impegno ha generato ulteriori costi non previsti.
2. Il rinvio delle revisioni e delle scadenze obbligatorie per l’anno 2021, seppure previsto da specifiche norme nazionali, è stato formulato in modo tale da non poter essere applicato, costringendo così le imprese a sostenere ingenti costi in un periodo di già scarsa liquidità.
3. L’incertezza in merito all’incidenza della variante Delta ed il possibile aumento del tasso di contagio a partire dal mese di settembre, non consente di pianificare con certezza la stagione invernale, né lascia tranquilli in merito alla possibilità di dover nuovamente affrontare mesi difficili, con fatturati ridotti. Tale eventualità potrebbe determinare gravissime conseguenze sulla tenuta di molte imprese.